sabato 20 marzo 2010

Riccardo Arrighini riunisce nello stesso teatro il pubblico della lirica e del Jazz

La storia continua (di Riccardo Barbi)


La ricomposizione di Puccini, Vivaldi, Chopin e Verdi in Jazz ha importanza non solo per la nostra musica. Nel passato queste iniziative sono state frenate per vari motivi, come ad esempio la divisione storica e sociale degli addetti ai lavori e del pubblico. A ciò si aggiungeva “l’indolenza” di chi si era adagiato sulle posizioni acquisite e non voleva rischiare con le novità. Da sempre gli spettatori dei concerti classici e di Jazz sedevano in sale diverse:


-il pubblico ben vestito dei teatri della lirica e dell’orchestra sinfonica;


-i frequentatori dei teatri e degli ambienti “progressisti” del jazz dove il modo di vestire era spesso una contrapposizione all’eleganza formale dei salotti della lirica.


Non c’è da stupirsi se Riccardo Arrighini, è riuscito a riunire nello stesso teatro i due pubblici. Ai suoi concerti c’è una platea unica ed appagata di questo progresso musicale. Questo fatto costituisce anche un simbolico e reale progresso sociale. Il lavoro di Arrighini ha il requisito dell'eccellenza musicale ed è un esempio da seguire che va ben oltre la musica.

(Riccardo Barbi)

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